L’ANGOLO DI UGO: LA GUERRA CIVILE AMERICANA E L’INDUSTRIA


Ugo, appassionato di storia militare, gentilmente ci offre questa lettura.
Non trascuratela per le informazioni che possono essere chiare e utili anche per chi si avvicina per la prima volta alla storia militare!

LA GUERRA CIVILE AMERICANA E L’INDUSTRIA

Le guerre napoleoniche sono state sicuramente i primi conflitti che hanno visto eserciti di massa, ma sul piano scientifico e tecnologico non segnarono alcun progresso.
La Francia combatté con le armi che aveva adottato con le riforme scaturite dagli insegnamenti della guerra dei 7 anni e nessun miglioramento significativo fu apportato nel periodo 1792 – 1815.
La stessa cosa si può dire delle altre nazioni: tutti i contendenti usarono armi da fuoco a polvere nera, avancarica, canna liscia e monocolpo e nessuno aveva un netto vantaggio qualitativo sugli altri.
Gli armamenti catturati erano così simili a quelli dei vincitori che potevano essere utilizzati senza problemi.
La rigatura era conosciuta da secoli e occasionalmente alcuni inventori avevano fabbricato fucili rigati o a retrocarica, ma queste armi, per vari motivi, non conobbero mai un uso esteso.

La prima guerra dell’età industriale in cui i congegni frutto della rivoluzione industriale trovarono larga e coerente applicazione fu quella civile americana (1861 - 1865).
Nel campo delle armi individuali essa segnò il trionfo definitivo delle armi rigate. Anche se usavano ancora come propellente la polvere nera, fucili e cannoni lanciavano proiettili cilindrici stabilizzati dal moto rotatorio acquisito dal contatto con la rigatura della canna e la portata utile aumentava considerevolmente la zona battuta dal fuoco, le cariche frontali della fanteria e della cavalleria andarono quasi sempre incontro a sanguinosi insuccessi, le truppe impararono molto presto a cercare riparo nelle trincee.
Certamente il progresso scientifico favorì il Nord che, oltre ai fucili rigati ad avancarica “Springfield”, poté mettere in campo una notevole quantità di armi a retrocarica con bossolo, monocolpo o a serbatoio. Il solo modello Spencer, con serbatoio a 7 colpi, fu adottato in 200.000 esemplari, lo Sharps a colpo singolo in oltre 80.000.
Il Sud cercò di fronteggiare la superiorità unionista importando armi dall’Europa e producendone in proprio. Il primo sistema ebbe un indubbio successo e normalmente si ritiene che oltre 600.000 moderni fucili rigati siano giunti via mare. I limiti del sistema industriale impedirono che i confederati producessero buone armi a retrocarica in quantità significative.
Anche il governo federale acquistò forti quantità di armi in Europa.
Tre brevi anni del conflitto videro dunque non solo l’uso di armi moderne, ma anche una rapida evoluzione tecnica. Il fatto più sorprendente è che l’arretrato meridione conobbe uno sviluppo immenso che, nei suoi limiti, è stato definito da alcuni esperti una vera e propria rivoluzione industriale e seppe alimentare, partendo quasi dal nulla, un conflitto gigantesco per vari anni.

Il dominio delle acque giocò un ruolo fondamentale nelle sorti del conflitto. Il Sud era il più grande produttore mondiale di cotone, una materia prima essenziale per le industrie tessili del vecchio continente. Uno dei più gravi errori del governo confederato fu quello di proibirne l’esportazione, sperando di attirare nel conflitto Francia e Inghilterra. Fallito questo espediente, che precluse le vendite nel momento più favorevole, dalla fine del 1861 le maglie del blocco cominciarono a stringersi intorno alla Confederazione. Oggi non si crede più che sia stato un fattore così decisivo: lo fu l’incapacità del governo nel controllare il commercio estero. Affaristi senza scrupoli portavano merci di lusso con enormi profitti, comprando il cotone a prezzi irrisori. Non fu che all’inizio del 1864, a situazione ormai compromessa, che fu proibita l’importazione di beni voluttuari e avviata la progressiva nazionalizzazione del commercio. Troppo tardi!

Quello che nessuno può mettere in dubbio è l’enormità dello sforzo profuso dai contendenti: il Nord costruì 253 navi a vapore di cui 68 corazzate, il Sud molte meno, ma almeno 20 corazzate.
Ad esempio, a metà agosto del 1861 un’impresa del Nord ricevette un contratto per la costruzione di 7 cannoniere corazzate in 64 giorni. La prima fu varata con 12 giorni di anticipo!
Non solo l’aspetto quantitativo è degno di nota: molte navi erano modernissime e dotate di macchine e artiglierie all’avanguardia. Il modo più ovvio per sfruttare la superiorità navale è l’assalto anfibio e prima del 1862 sette dei dieci porti sudisti dotati di collegamenti ferroviari erano stati conquistati o neutralizzati. Nel prosieguo delle operazioni questa minaccia fu sventata, o almeno contenuta, anche dalle mine.
Considerando il livello tecnologico dell’epoca e l’arretratezza del Sud è quasi incredibile che 58 navi unioniste siano state affondate da quest’arma.
La lotta per il controllo delle vie d’acqua interne proseguì con alterne vicende e raggiunse il suo apice con l’assedio e la caduta di Vicksburg, principale fortezza sudista sul Mississipi. Con la conquista di questo nodo strategico, la Confederazione fu virtualmente tagliata in due, isolando la parte dove si svolgevano le operazioni decisive da quella più ricca di risorse agricole. Questo non sarebbe stato possibile 20 o 30 anni prima, quando la tecnologia del vapore era molto più arretrata e sarebbe stata vanificata dalle immense distanze del grande paese.

Sul fronte terrestre il vincitore fu il treno. Il sistema ferroviario del Nord era sviluppato, sorretto da un’industria metallurgica di buon livello. Sottoposta a un controllo centralizzato, fu in grado di rifornire le armate unioniste nella loro avanzata. In questo campo l’inferiorità sudista fu veramente disastrosa. Il controllo del governo fu minato da tutta una serie di opposizioni locali e divenne efficace solo dal 1863. Il sistema nel suo complesso era costituito da una serie di tronconi costruiti per portare ognuno la produzione agricola di una certa zona verso un porto, con scarsi o nulli collegamenti fra di loro. Per convertirlo ai fini bellici sarebbero stati necessari, oltre al controllo unico, una grande quantità di materiale rotabile, manodopera e un certo lasso di tempo, fattori che al Sud mancarono. In certi casi si ricorse all’espediente di smontare linee interne ritenute non essenziali. Bisogna ricordare che le rotaie, opportunamente tagliate, furono sempre molto appetite come materiale per rivestire le casematte delle corazzate!
Il materiale rotabile disponibile fu sottoposto a uno spietato tour de force e verso la fine della guerra era ormai inservibile.

Ugo S.

Per i principianti: note ed appunti:
La Guerra di Secessione, combattuta nell’America del Nord fra il 1861 ed il 1865, è uno degli eventi più importanti dell’Ottocento: è ricco di fatti, come quelli spiegati dal nostro Ugo S., che si presentarono come anticipazioni delle future guerre europee del Novecento.
I due contendenti furono:
1. gli Stati del Nord, quelli dei Nordisti o Unionisti,
2. gli Stati del Sud, quelli dei Sudisti o Confederati.
La causa scatenante fu la volontà degli Stati del Sud di staccarsi dalla Repubblica Federale in cui erano organizzati gli Stati Uniti d’America, volontà che determinò una delle più sanguinose guerre civili della storia (Americani contro Americani).
Fu una guerra combattuta con le moderne armi di un paese industrializzato, per questo è bene leggere l’articolo sopra riportato e riflettere sui fucili rigati ad avancarica, sulle navi corazzate, sull’importanza dell’uso del treno.
La guerra si concluse con la sconfitta dei Sudisti, molto agguerriti, ma meno forti sul piano industriale dei Nordisti.
Uno degli scontri più celebri fu la battaglia di Gettysburg (1863) in Pennsylvania, in cui combatterono i Nordisti dell’armata del Potomac contro i Sudisti dell’armata della Virginia del Nord. I Sudisti, anche se comandati dal grande generale Robert E. Lee, furono sconfitti ed in seguito destinati a perdere la guerra.


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