L´angolo di Andrea: GENNAIO 1885 - CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA DEGLI EFFETTI DELLA COCAINA


Ecco un file inviatoci da Andrea, lo psicologo, su alcuni scritti freudiani sulla cocaina.

In questo scritto Freud, con la volontà di richiamare l´attenzione dei medici sulla pianta della coca e sul suo alcaloide la cocaina, pubblicò sul numero di luglio della rivista “Journal of therapy” uno studio sull´argomento che comprendeva una rassegna della letteratura corrente e l´illustrazione di alcuni esperimenti personali effettuati con tale sostanza.
Questo studio portò il dottor Konigstein a sperimentare l´uso della cocaina nell´attenuazione del dolore, mentre il dottor Koller usò la sostanza per indurre l´anestesia e l´analgesia totale della cornea e della congiuntiva.
Inoltre Freud studiò l´effetto euforizzante e il fatto che la coca inducesse un miglioramento nelle capacità e nella resistenza fisica e mentale. Osservò che alcuni dopo l´assunzione dell´alcaloide sentivano una maggiore euforia, altri cadevano in uno stato di malessere e confusione, se non in una vera e propria intossicazione.
Freud cercò un metodo di valutazione obiettivo e lo trovò nella misurazione di variazioni quantitativamente rilevabili, indagando sulla forza di certi gruppi di muscoli e sui tempi di reazione psichici.
Per le misurazioni usò un dinamometro. Si tratta di un congegno costituito da una molla metallica fissata a una presa, il cui schiacciamento provoca lo spostamento di un indice su una scala graduata; l´indice rimane bloccato quando la pressione raggiunge il massimo.
Per saggiare i tempi di reazione usò invece il neuroamebimetro di Exner: apparecchio formato da una linguetta metallica capace di 100 variazioni al secondo. Il soggetto deve arrestare le vibrazioni appena ode il suono emesso allo scatto del congegno: il tempo trascorso tra percezione del suono e completamento del gesto, atto a bloccare la molla, costituisce il tempo di reazione.
Con questi esperimenti Freud riuscì a dimostrare che 0,05 – 0,10 g di cocaina provocavano un notevole aumento della forza muscolare del braccio, che si protraeva per alcune ore dopo l´assunzione della sostanza.
In genere la forza muscolare presenta i valori minimi al mattino e aumenta velocemente raggiungendo il valore massimo verso le 12, poi si mantiene costante fino a che alla sera diminuisce nuovamente.
Freud afferma che “non crede che la sostanza abbia effetto diretto sul sistema motorio, ma agisce sullo stato di benessere generale. Dopo l´assunzione di cocaina la forza muscolare aumenta palesemente quando è già comparso l´effetto euforizzante...inoltre l´energia motoria aumenta in modo considerevole se l´alcaloide agisce in presenza di condizioni generali scadenti e forza muscolare ridotta.”
“A una conclusione simile, anche se leggermente più vaga, sono pervenuto con gli esperimenti relativi all´effetto della cocaina sui tempi di reazione. Ho spesso osservato come, per l´azione della sostanza, essi diventassero più brevi e più uniformi rispetto ai tempi ottenuti in sua assenza; altre volte però, in condizioni di maggiore allegria e buon umore, le mie reazioni psichiche erano altrettanto pronte. E dunque, come ho già verificato per l´aumento della forza muscolare, anche le modifiche dei tempi di reazione sono da attribuire alla tipica euforia cocainica.”

AGGIUNTE A SULLA COCA (febbraio 1885)

EFFETI DELLA COCA SU INDIVIDUI SANI
Freud, dopo la pubblicazione dei suoi studi sulla coca, sottolinea ancora una volta la varietà delle reazioni individuali alla sostanza.
Queste reazioni vanno da lieve intossicazione, caratterizzata da loquacità e senso di stordimento, a uno stato di euforia tipica della coca, fino a totale assenza di modificazioni fisiologiche e comportamentali, sempre usando come dose una quantità da 0,05 a 0,10 g di cocaina. Solo l´aumento della capacità lavorativa è un sintomo costante con l´assunzione della sostanza.
Il 31 gennaio Freud pubblica la sua ricerca condotta sulla forza muscolare e sui tempi di reazione usando, come abbiamo già visto, per la misurazione della prima un dinamometro e per i secondi il neuroabemimetro di Exner.
Attraverso prove eseguite su se stesso, Freud dopo avere ingerito 0,10 g di cocainum muriaticum,una preparazione a base di cocaina, stabilisce che la pressione esercitabile con una mano aumenta dai 2 ai 4 kg; con due somministrazioni aumenta dai 4 ai 6 kg.
L´effetto della coca è in rapporto alle condizioni del soggetto al momento dell´esperimento: più si è debilitati, maggiori sono gli incrementi dei su nominati valori. Questo fenomeno procede di pari passo con l´euforia cocainica, infatti l´effetto appare dopo circa quindici muniti e svanisce dopo 4-5 ore: questo è dovuto più che a un´azione della sostanza sui gruppi muscolari, a un miglioramento delle condizioni fisiche generali e a una maggiore propensione al lavoro.
Lo stesso vale per i tempi di reazione psichici, che risultano al valore massimo in corrispondenza con il livello di maggiore benessere fisico, anche quando il soggetto analizzato è in uno stato di stanchezza o di sofferenza psichica.

SUGLI EFFETTI GENERALI DELLA COCAINA (marzo 1885)
In questo scritto, oltre a riportare i risultati delle ricerche precedenti, Freud considera alcune questione di maggiore interesse psichiatrico, sottolineando come ci siano parecchi farmaci per placare l´eccitazione nervosa, ma molto pochi per aumentare l´eccitazione in un sistema nervoso depresso. Per questo ipotizza come la coca possa essere usata nell´intervenire in quelle forme di depressione non legate a disfunzioni organiche. Ci sono notizie di casi risolti positivamente per l’isteria e l’ipocondria; inoltre anche per le forme melanconiche si ottengono lievi risultati. Comunque Freud in tutto questo sottolinea come si debbano ancora condurre maggiori approfondimenti per dire con certezza che la cocaina è utile in questo tipo di cure.
Altri studi della Detroit Therapeutic Gazzette descrivono come l´uso della sostanza sia utile per i morfinomani nell´attenuare i gravi sintomi dell´astinenza, eliminando il bisogno stesso della droga in questi soggetti avvezzi alla morfina.

COCAINOMANIA E COCAINOFOBIA (luglio 1887)

Erlenmeyer dopo una lunga serie di esperimenti confutò la tesi sull´utilità della cocaina nel superare la dipendenza da morfina.
Freud contestò tali risultati, perché sottolineò come la somministrazione fosse fatta in maniera errata, attraverso iniezioni sottocutanee, ottenendo risultati anche tossici.
Invece Freud consigliava la somministrazione del farmaco per via orale in dosi ben maggiori e spiegava come il fallimento di questa cura per via sottocutanea fosse dovuto al fatto che i pazienti iniziavano a prendere la sostanza per conto loro, sostituendo alla dipendenza della morfina quella della cocaina, fino a raggiungere una tolleranza a dosi enormi, come 1 grammo al giorno.
Sì notò come la cocaina usata in questo modo provocasse danni forse maggiori della morfina, portando la persona che ne abusava ad avere un rapido deterioramento fisico con stati fisici simili al delirium tremens, come mania di persecuzione causata nella maggior parte delle volte dalla sensazione di animaletti striscianti sul corpo; oltre a una dipendenza sostitutiva a quella della morfina.
Freud sottolinea che in tutte queste ricerche non si sia tenuto in dovuto conto il fattore soggettivo, fattore che porta ad ottenere risultati diversi a seconda delle peculiarità psico - fisiche del soggetto testato.
Si ottengono risultati molto differenziati, che vanno dalla mancanza totale di effetti all´intossicazione.
Freud spiega che la somministrazione di cocaina per via endovenosa a persone, già inclini alla dipendenza, fa sì che la dipendenza stessa si sviluppi in breve tempo; mentre, riportando il suo esempio, se somministrata a persone con un sistema nervoso resistente non può dare effetti negativi, anzi determina tutti quei risultati utili nei diversi ambiti medici e psichiatrici.


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