L’angolo di Andrea: USI TERAPEUTICI DELLA COCA


Usi della coca presentati da Andrea, il nostro psicologo, con l’aiuto dello studio di Freud.

All´epoca, in cui Freud scrive, circa le possibilità terapeutiche di una sostanza come la coca vi è profonda consapevolezza, soprattutto nel paese di origine della pianta. Non altrettanto profonda è, invece, in Europa, paese in cui è limitato l’uso della coca, poiché vista come una sostanza che provoca problemi alla salute; inoltre i preparati di coca che si trovano in commercio sono di scarsa qualità o di costo troppo elevato.

LA COCA COME STIMOLANTE
Sicuramente l´uso di questa sostanza rimarrà principalmente quello fatto dagli Indios per secoli, per ottenere un aumento delle capacità fisiche del corpo per un breve lasso di tempo e per mantenere una riserva di energia da utilizzare in particolari circostanze, soprattutto quando impossibilitati al riposo e al nutrirsi.
La coca è uno stimolante molto più forte e meno nocivo dell´alcool e la sua diffusione è ostacolata solo dal costo eccessivo.
La cocaina non viene accumulata nell´organismo, quindi una volta svanito l´effetto non subentra uno stato depressivo.
“E´ impressione di molti medici che la coca potrebbe giocare un ruolo importante nel riempire una lacuna dell´armadio farmaceutico degli psichiatri...di conseguenza la coca è stata prescritta per le più svariate condizioni di debolezza psichica - isteria, ipocondria, inibizione e stupor melanconici e stati morbosi affini -.”
Mantegazza propone l´uso della coca nella cura di questi disordini funzionali, all´epoca unificati sotto il nome di neurastenia; Fleissburg sottolinea risultati positivi per la cura di stati di prostrazione nervosa; secondo Caldwell la coca sarebbe il miglior tonico contro l´isteria.
Inutile, invece, l´uso della coca, se non pericoloso, in caso di modificazioni nervose e di infiammazioni del sistema nervoso.

USO DELLA COCA NEI DISTURBI DIGESTIVI GASTRICI
In tutte le sue varie preparazioni la coca serve per eliminare i disturbi dispeptici, le disfunzioni e la debolezza ad essi associati, se usata in modo continuativo.
L´effetto sullo stomaco è duplice: vi è una stimolazione della motilità e una riduzione della sensibilità dell´organo.

LA COCA NELLA CACHESSIA.
L´uso protratto della coca è stato sperimentato e raccomandato in tutte quelle condizioni morbose che portano a degenerazione dei tessuti - come gravi anemie, tubercolosi, malattie febbrili prolungate -, oltre che in periodi di convalescenza.
L´utilità di questa sostanza probabilmente è data dal favorevole effetto della coca sulla digestione, ma molti degli autori la considerano una fonte di risparmio: cioè un organismo che ha ingerito una dose minima di cocaina è in grado, reagendo all’assunzione della sostanza, di immagazzinare una carica maggiore di energia vitale che può essere trasformata in forza lavoro. Basandosi su una quantità di lavoro fissa, l´organismo che ha assorbito cocaina dovrebbe essere in grado di fronteggiarla con un minore dispendio metabolico e ciò implica una minore ingestione di cibo.

LA COCA NELLA CURA DELLA MORFINOMANIA E DELL´ALCOOLISMO.
Nel 1878 W.H. Bentley annunciò di avere sostituito in un paziente tossicomane l´abituale uso di morfina con quello della coca. Però con il passare degli anni le informazioni rispetto ai successi terapeutici ottenuti andarono sempre di più diminuendo.
I risultati a causa della notevole diversità tra i casi presi in esame sono di difficile interpretazione.
Le tecniche usate sono state principalmente due: la prima vedeva una graduale sostituzione della morfina con la coca e poi una graduale diminuzione della quantità e del numero di somministrazioni di coca giornaliere in modo da rispondere alla dipendenza da morfina con l´assunzione di coca.
Una seconda metodologia vedeva la somministrazione della coca come sostanza sostitutiva alla morfina e poi una brusca interruzione dell´assunzione di coca, dopo avere superato la dipendenza dalla morfina.
Comunque in questi trattamenti l´uso della coca è solo temporaneo e non è una semplice sostituzione di sostanze.
Freud ipotizza, quindi, che la coca abbia un effetto antagonista della morfina.
Nel medesimo periodo in cui venivano effettuati questi studi, svolti in America, si sperimentava la coca per la gestione dell´alcolizzato cronico.
Sono stati riferiti indiscutibili successi: fu eliminato e attenuato l´impulso irresistibile al bere.
Altri studi sottolineano l´utilità indiscussa delle foglie di coca per esempio nelle situazioni di sforzo fisico intenso, come scalare le Ande. Infatti con la masticazione di queste foglie due alpinisti, coinvolti in una ricerca sperimentale, non soffrirono della tipica costellazione sintomatica che comprende respiro corto e affannoso, batticuore e sensazione di vertigini.


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