Parole e significati: termini della politica
Politica: la parola deriva dal greco pòlis che significa città, anzi città-stato, essendo l’antica Grecia organizzata in tanti piccoli stati.
Secondo il politologo Michael Curtis “il primo problema della politica è quello di stabilire le basi per l’esistenza di una comunità stabile, tenuta unita da alcuni valori e scopi comuni in una società composta di gruppi e individui che non sono né angeli né bestie”. La politica, che ha sia un aspetto teorico-astratto sia un aspetto pratico-organizzativo, comprende le conoscenze, le tecniche, i progetti adatti a costituire e mantenere un aggregato umano il più possibile stabile, che è lo stato. Lo stato non è un casuale e poco durevole raggruppamento di individui, ma è una struttura formatasi nel tempo e consolidata, anche se non è escluso che per cause particolari, come guerre o rivoluzioni, possa decadere. La politica deve favorire la convivenza pacifica e ordinata di persone residenti in un determinato territorio e soggetti ad una organizzazione che detiene la sovranità: ha il potere di ordinare ed imporre regole, cioè leggi che tutti devono rispettare, e se occorre di punire con mezzi coercitivi. Stato e suoi componenti Il territorio E’ un’area geografica ben individuabile su una carta geografico-politica e con questi elementi: i confini, che possono essere naturali, come monti o fiumi, o artificiali come frontiere stabilite secondo accordi fra stati vicini e anche lontani; le risorse materiali, che dipendono dal clima – freddo o temperato o caldo-, dalla posizione geografica – vicinanza a mari o fiumi o vie di comunicazione -, dalla fertilità del suolo, dalle ricchezze minerarie e da altri fattori. Il territorio è come la “casa” di uno stato e richiede uno strumento per proteggerlo o ampliarlo, che è in genere l’esercito; e inoltre un’organizzazione per usare le risorse materiali e produrre beni per la comunità, che è l’economia. Occorrono quindi progetti o piani politici che si risolvono in politica estera e in politica interna. [ Considerazione Nella storia un territorio può essere la sede di popoli diversi che si succedono nei secoli o che si mescolano con elementi nuovi sopraggiunti con la forza, per lo più la guerra, o pacificamente. In certi casi un territorio si può ampliare inglobando o controllando altri territori: da qui deriva la creazione di imperi più o meno ampli, più o meno duraturi. In casi sfortunati un territorio si può ridurre o perdere per un progetto politico fallimentare.] Il popolo o popolazione E’ il gruppo degli uomini che formano una comunità, che è vista sia come società sia come stato. La società è l’ambito dei rapporti interpersonali relativamente liberi, che riguarda tutti livelli di un popolo, da quelli elevati e ricchi a quelli bassi e poveri. E’ fatta di modi di convivere, generalmente pacifici o non sempre pacifici, fra gruppi e individui distinti per compiti e ruoli. Lo stato vero e proprio è l’ambito di rapporti interpersonali regolati da leggi precise e valide per i componenti dello stato stesso. E’ formato da governanti - il gruppo dirigente che ha in mano il governo, cioè la guida dello stato – e da governati – il gruppo che accetta per forza o per consenso le decisioni politiche prese dai governanti -. Organizzazione e potere politico E’ l’organizzazione che controlla il territorio e mantiene unita la popolazione. Opera svolgendo precisi compiti come: Stabilire regole, ossia promulgare le leggi che compongono l’ordinamento giuridico di uno stato – questo è il cosiddetto potere legislativo -; applicare concretamente le suddette regole, ossia governa territorio e popolo – questo è il cosiddetto potere esecutivo -; amministrare la giustizia, ossia interviene là dove le regole sono violate – questo è il cosiddetto potere giudiziario -. Il potere politico è legittimo e ha valore, se è accettato – con maggiore o minore convinzione - da tutti i componenti dello stato, e opera imponendosi con mezzi coercitivi e la forza, se è necessario. Deve conseguire gli obiettivi utili per la comunità in base all’interesse generale, su cui non dovrebbero prevaricare interessi particolari, e regolare di volta in volta eventuali conflitti fra gruppi diversi o per ricchezza o per cultura. Istituzioni grandi e piccole Sotto lo stato che è la grande istituzione, cioè l’organizzazione stabile, che abbraccia territorio e popolazione, si articolano istituzioni ben delimitate: la diplomazia con ambasciatori addetti ai rapporti con stati stranieri, l’esercito impegnato in guerre di difesa o di conquista, la burocrazia con funzionari e dipendenti diffusi sul territorio, per applicare le decisioni del potere centrale nelle aree periferiche, gli uffici del fisco per l’esazione delle tasse necessarie al mantenimento dello stato, i tribunali, la polizia e le carceri per perseguire chi viola le leggi, altre strutture che variano con le epoche storiche e con i vari tipi di stati. All’interno di uno stato vi sono poi istituzioni religiose e culturali, private o dipendenti dallo stato stesso, che possono avere connotazioni diverse secondo i tempi e i luoghi geografici. |