Inghilterra nel Settecento, Gin e Ginger

immagine

Una bottiglia una storia
Il bel disegno di sopra ritrae la bottiglia di un alcolico molto amato dagli inglesi: il gin. E’ un gin creato da un distillatore di nome Joseph Stone, che introduce nel mercato un gin aromatizzato con radici di zenzero. Come vediamo dalla bottiglia, tutto risale alla Londra del lontano 1740.


Inghilterra del ‘700
Nel ‘700 l’Inghilterra è sulla via di divenire una superpotenza europea. Ha un dominio coloniale che incrementa sempre di più, andando dall’India all’Australia. Possiede nuove terre del Nord-America, colonie che perderà con la Rivoluzione Americana, ma che per molti anni alimentano un flusso di esportazioni a vantaggio degli inglesi della madrepatria. Ha scali anche nel Mediterraneo e collegamenti nel Levante, dove i turchi ottomani stanno perdendo in forza e grandezza. Si avvia poi a introdurre nuove tecniche nelle manifatture con le famose “factories”, cioè le industrie che con le macchine a vapore sono le basi della futura “Rivoluzione Industriale”.

Una bottiglia, Due Popoli: Olandesi e Inglesi
La semplice bottiglia di un liquore come il gin testimonia che Olanda e Inghilterra hanno avuto in passato profondi legami e reciproci scambi in campo commerciale. Scambi che hanno portato a una grande rivalità e anche alle guerre anglo-olandesi.
- Nel Medio Evo l’Inghilterra smercia la sua lana che è la materia prima usata dalle manifatture olandesi; l’Olanda trasforma la stessa lana in tessuti che vende ed esporta con alti profitti. Tutto è cambiato nel ‘700: l’Inghilterra fonda un’avanzata e moderna industria tessile, che esporta in tutto il mondo.
-Nel ‘600 gli olandesi esercitano un dominio incontrastato sui mari suscitando la gelosa rivalità della vicina isola britannica, nel secolo successivo sono gli inglesi il popolo che trionfa sui mari con le flotte mercantili e i servizi navali.
- Anche la ricchezza segna un cambiamento: il primato della borsa passa da Amsterdam a Londra.
-Il gin rientra in questa ricca rete di scambi anglo-olandesi. E’ originario dell’Olanda con il nome di “genever”; a fine Seicento fa il suo ingresso in Inghilterra, dove prende il nome di gin e ha un successo clamoroso. Tutto è favorito anche dalla presenza di un olandese – Guglielmo d’Orange – su trono di Londra. Nel 1740 lo stesso gin entra sempre più nel costume anglosassone ed viene messo in commercio lo Stone’s Gin, grazie ad un creativo produttore di liquori.

Gli “Aromati”
Il gin è una di quelle bevande un tempo dette “bevande spiritose”: davano una gradevole “scossa” all’organismo, ovviamente solo entro e non oltre precisi limiti poiché tendevano a dare assuefazione e a danneggiare la salute.
I liquori, dopo la fermentazione e la distillazione di cereali o frutti, spesso sono stati arricchiti con degli “aromati”, come si diceva in passato, cioè con sostanze che aggiungevano piacevoli aromi e sapori. Gli olandesi, fra il Cinque e il Seicento, hanno avuto la geniale idea di aromatizzare la loro bevanda spiritosa con il ginepro, una pianta diffusa in Europa e nota per le sue bacche molto profumate. Nel ‘700 lo Stone, cercando una bevanda abboccata e rinfrescante, aggiunge al gin un’altra spezia odorosa, il ginger. A Londra fonda la sua distilleria, approfittando di una fase di economia in espansione, in cui gli inglesi sono travolti da una sorta di “follia del gin”. I cicchetti di buon gin sono sorbiti dai ricchi raffinati, che si godono il liquore senza rovinarsi la salute; mentre i poveri si danno ad un gin scadente per consolarsi della vita dura e purtroppo arrivano ad abbrutirsi. Risalgono a questo periodo accesi dibattiti nel Parlamento inglese e le famose “Gin Acts”, ossia leggi per regolamentare la produzione e la vendita del gin, oltre che per ridurre le frodi sui liquori e per combattere l’alcolismo, vera piaga sociale.

Il Ginger o Zenzero nel Lontano Passato
Come il pepe o la cannella o il garofano, lo zenzero è una droga o spezia orientale. E’ conosciuto da millenni presso i popoli orientali, dall’India alla Cina, e ricercato fin dall’Antichità Classica dai greci e dai romani. E’ noto con vari nomi, come gingiber o zingiber; in passato per gli italiani era il gengiovo; per gli inglesi è il ginger. E’ una pianta erbacea che cresce nei caldi climi tropicali o subtropicali, ha una radice nodosa, quasi con bernoccoli da cui si diramano steli a foglie lunghe. Proprio la radice è la droga apprezzata per l’intenso profumo e per il sapore forte e piccante.
Per questo lo zenzero era venduto a caro prezzo nei mercati occidentali, dopo un lungo viaggio dalle misteriose terre d’Oriente. Essendo capace di esaltare i sapori dei cibi, è più volte citato nel celebre “De Re Coquinaria”, un manuale di gastronomia che è attribuito ad Apicio, attorno al I secolo d.C.: lo zenzero viene usato per tisane, per sughi, per insaporire carni e verdure ed altro ancora.
Nel Medio Evo fa parte di quel “mercato delle spezie”, che tanto contribuì alla ricchezza di veneziani e genovesi, importatori e riesportatori di quest’ultime merci redditizie.
Nel Trecento è presente in una novella del Boccaccio, che descrive uno sprovveduto personaggio, Calandrino, il quale si fa convincere da certi amici burloni che il gengiovo ha il potere magico di smascherare i malfattori. Basta somministrarlo al ladro che ha rubato un porco a Calandrino, perché quello subito si tradisca, sputando con disgusto la radice di zenzero.

Il Settecento: Colonie e Zenzero
Dopo le scoperte geografiche del Quattro e del Cinquecento, molti popoli europei, fra cui gli inglesi, arrivano direttamente ai paesi delle spezie, dove fondano colonie e da dove attingono piante e varie merci che arricchiscono l’Occidente. Lo zenzero è sempre una pianta che si smercia bene e per questo la sua coltivazione si pratica ovunque il clima caldo lo permetta, sia nella vecchia Asia, sia nel Nuovo Mondo come nell’America Centrale. La radice viene usata ovviamente in cucina; serve in farmacia per favorire la digestione o per dare energia o pare anche per stimolare la sessualità; è gradevole anche con lo zucchero e in questo caso si distinguono i Cinesi, abili nel caramellare varie specie di vegetali, compreso il ginger.
Gli olandesi a Giava, loro colonia, fanno impiantare coltivazioni di ginger, che assieme ad altre spezie dà vita al loro ricco mercato; per di più importano il ginger confettato cinese per poi esportarlo in Europa.
Spostando l’attenzione da Est a Ovest, lo zenzero è coltivato ed è stato incrementato nelle isole dei Caraibi; proprio dalle Antille è messo in commercio dai francesi. Anche gli inglesi, compresi quelli delle colonie nord-americane, lo fanno arrivare dalle Antille, oltreché dalle colonie asiatiche.
L’amato zenzero è ben rappresentato dalla bottiglia su esposta, nella quale è in evidenza la scritta “succo di radici di ginger”usato da Joseph Stone. Questi, come ogni buon distillatore o liquorista, ha un naso raffinato e possiede una buona conoscenza delle bevande spiritose; produce un particolare miscuglio, dove gin e ginger sono dosati sapientemente e, dati i tempi, con una ricetta segreta. Stone è un liquorista preparato che offre un prodotto di qualità e per questo si presenta in prima persona: non vende genericamente gin, ma vende lo Stone’s Gin.


Torna alla pagina precedente