Storia flash: gli Stati Uniti, la guerra di Secessione


Dopo il 1783, ottenuta l’indipendenza dall’Inghilterra, sono sempre più ricche le ex-colonie inglesi della costa atlantica, diventate una Unione, gli Stati Uniti d’America. Grandi sono le risorse del territorio che, con la fine del ‘700 e per tutto l’Ottocento, si è ingrandito occupando le terre dell’Ovest e del Far West, estendendosi dall’Atlantico al Pacifico.
Le ricchezze del continente sono ben sfruttate grazie alla mentalità dei primi colonizzatori: operosità e visione pragmatica, in cui valgono più i fatti delle teorie.
Si diffonde un profondo individualismo, favorito dalla libertà del singolo che crea il suo benessere, che può diventare – non per tutti - una grande ricchezza, legata al valore del denaro e della proprietà privata.
Il nuovo stato è in pieno sviluppo con una economia dinamica e una società dotata di forte mobilità: chi ha capacità e fortuna da un ceto basso può passare ai ceti alti, ossia “trova l’America”.
In questo quadro favorevole non mancano, però, le contraddizioni che non sono poche. Le discrepanze fra i vari stati sono diventate più rilevanti rispetto ai tempi delle origini.

Nord e Sud

Vi è diversità fra il Nord e il Sud. Al Nord si trovano le industrie, i grandi porti commerciali, le banche e i centri degli affari: si accumulano grandi ricchezze, dominano l’economia capitalista e la libertà in economia.
Al Sud il potere è nelle mani di pochi possidenti terrieri, padroni delle grandi piantagioni di tabacco, cotone, riso, zucchero. Per i padroni lavorano schiavi neri, che sono diventati numerosi e considerati indispensabili per l’economia del paese. Con la schiavitù prospera l’esportazione di prodotti redditizi, come cotone e tabacco molto richiesti in Europa.
Vi è anche un’economia agricola di tipo familiare, quella degli stati dell’Ovest abitati da gente che lavora in piccole o medie proprietà.
A metà dell’Ottocento gli Stati Uniti sono già una potenza economica, dove prevale ancora l’agricoltura, ma è fondamentale il contributo dell’industria manifatturiera, che è in pieno sviluppo. Nel Midwest, dove vive una popolazione poco numerosa rispetto alle vaste pianure, l’agricoltura – quella dei cereali – diventa produttiva ovviando alla scarsità di manodopera con l’introduzione di macchine agricole: dai moderni aratri alle falciatrici, alle mietitrici e altri mezzi utili per lavorare terre nuove. Questo modello agricolo stimola l’interesse per la tecnica e per le attività produttive ed è estraneo alla schiavitù.

La Peculiar Institution del Sud

Le questioni economiche rispecchiano posizioni di cultura, e soprattutto di interessi, che separano i sostenitori della libertà dagli schiavisti sostenitori della necessità del lavoro dei neri. Già a fine ‘700, durante la stesura della Costituzione americana, i rappresentanti dei diversi stati sono divisi su molti argomenti, ma uno dei più spinosi è proprio quello della schiavitù voluta dagli stati del Sud. Questi ultimi dichiarano che rifiuterebbero di entrare negli stati dell’Unione, se fosse inserito l’articolo proposto da B. Franklin, che decreta l’abolizione della schiavitù. Il contrasto è superato con un compromesso: la schiavitù è tacitamente ammessa, anche se non è menzionata chiaramente nella Costituzione, ma viene evocata con l’espressione “peculiar institution” degli stati del Sud.
Resta un punto ambiguo che peserà nella storia americana e che rimanda agli stessi fondatori, divisi in due partiti: quello “democratico repubblicano” favorevole a dare agli stati ampia libertà di organizzarsi al loro interno; quello “federalista” convito della necessità di un organo federale, capace di tenere insieme più stati in una Unione salda stabilendo orientamenti generali per tutto il paese, tanto da creare un’unica nazione: quella americana.

Nuove Terre dell’Ovest, Contrasti e Compromesso del Missouri

Tanti sono i problemi che si aggravano con la crescita degli Stati Uniti.
Aumenta la popolazione per l’arrivo di nuovi immigrati – irlandesi, polacchi, italiani e altri -: tutti convergono nel “melting pot”, ossia nel calderone che mescola genti diverse che acquistano stili di vita americani.
Aumentano le terre del West: alcuni territori sono acquistati come la Luisiana, venduta da Napoleone, e come la Florida dagli spagnoli. Vi è poi la guerra contro il Messico che termina con una vasta acquisizione comprendente importanti territori, come il Texas e la California. Solo il confine col Canada è bloccato dalla guerra anglo-americana del 1812, in cui gli inglesi riescono a difendere e mantenere la loro colonia. Per il resto gli americani si trovano di fronte ad una frontiera in piena espansione, raggiungono terre da sistemare politicamente ed economicamente.
Se al Nord prevale l’abolizione della schiavitù e al Sud l’economia è costantemente schiavista, quale potrà essere l’economia degli stati dell’Ovest che intendono entrare nell’Unione? La questione si pone quando l’Alabama viene a fare parte dell’Unione e, nello stesso tempo, ritiene di non vietare la schiavitù come avviene nei vicini stati del Sud. Quando chiede di farne parte anche lo stato del Missuri, che non vieta la schiavitù, sorge, al Congresso, fra i rappresentati dei diversi stati un acceso dibattito che divide schiavisti e abolizionisti. Anche qui il contrasto si supera con un compromesso, il “compromesso del Missuri”: la “particular institution”, ossia la schiavitù, rimane negli stati che già la praticano, ma non può estendersi negli stati posti oltre il 36° grado di latitudine.
E’ grande la forza dei rappresentanti del Sud, che per decenni vanificano ogni proposta antischiavista, ma a metà ‘800 cambiano gli equilibri fra Nord e Sud.

Economie Diverse, Repubblicani e Democratici

Nonostante la difesa dell’economia schiavista voluta dal Sud, l’economia libera del Nord si rivela più dinamica: gli stati abolizionisti attirano più immigrati, hanno più industrie, più linee ferroviarie, più denaro. Le divergenze fra le due aree aumentano e aumenta lo scontento del Sud.
Questo è evidente nel protezionismo - ossia il mantenimento di dazi alti sulle merci importate - voluto dal Nord, ma respinto dal Sud. I dazi elevati sono utili alle industrie del Nord che devono difendersi dai prodotti stranieri; mentre danneggia le grandi piantagioni che, esportando molto all’estero, temono che per ritorsione i paesi stranieri impongano alti dazi contro l’America.
Inoltre, come mostra la tendenza ai compromessi, Nord e Sud sono sempre attenti a far sì che nell’Unione non sia dominante il modello economico della parte avversa: stati schiavisti e non schiavisti vogliono trovarsi più o meno in equilibrio.
Nel frattempo si delineano chiaramente i due partiti, propri della storia americana: il partito repubblicano, che è espressione delle industrie e dei capitali, è abolizionista e per la libertà in economia; mentre il partito democratico difende la piena facoltà di scegliere fra lavoro schiavile e lavoro libero all’interno dei singoli stati.
Si giustifica la schiavitù come un carattere affine alla natura dei neri, considerati una razza inferiore a quella bianca – da qui il razzismo -, ma la schiavitù diventa un fatto ingombrante per parte dell’opinione pubblica. Infatti diviene leggendaria la figura di un abolizionista convinto: quel John Brown che vuol provocare una ribellione degli schiavi neri. In Virginia dà l’assalto a un arsenale militare del governo federale e per questo viene imprigionato e giustiziato, trasformandosi in un mito per gli americani antischiavisti.

La Secessione dall’Unione

A questo punto gli stati schiavisti si sentono minacciati, comprendono di essere poco rappresentati al Congresso, dove si varano le leggi federali, e la loro preoccupazione aumenta quando è eletto presidente degli USA Abraham Lincoln, esponente repubblicano, deciso a non estendere lo schiavismo nei nuovi territori. Ha inizio la secessione del Sud e sotto la guida del generale Jefferson Davis si forma un nuovo stato, gli Stati Confederati d’America, detto la “Confederazione”, con capitale Richmond, in Virginia.
E’ inevitabile la lotta fra confederati del Sud e unionisti del Nord; il fatto scatenante parte dalla Carolina del Sud ed è l’assalto della guarnigione unionista di Fort Sumter compiuto da forze confederate. Si scatena una guerra civile, terribile come tutte le guerre civili.
Si tratta di una guerra moderna, con il potenziale delle industrie moderne: costosa, resa più distruttiva dalle nuove armi prodotte su larga scala in fabbrica, basata sul reclutamento di molti uomini e sul movimento di truppe spostate velocemente con la rete ferroviaria. Si spera all’inizio, fra il 1860 e il 1861, in un conflitto breve, ma questo si prolunga per anni con morti e distruzioni.

La Guerra Civile del 1861 – 1865

Difficoltà dei confederati, ma…
Il Sud sembra in teoria svantaggiato: ha meno uomini e poche industrie per armamenti e munizionamenti, tuttavia dispone di truppe compatte e ben addestrate. Gli stati schiavisti si attivano presto, occupando i depositi d’armi, gli arsenali e gli uffici postali del governo federale collocati in territorio sudista: così si riforniscono di armi, imbarcazioni e strumenti come il telegrafo, che è la grande novità nelle comunicazioni. Per di più, contando sul fatto di rifornire l’Inghilterra del cotone che è materia indispensabile per le sue industrie tessili, confidano nel sostegno degli inglesi, cui commissionano ordinativi militari per bilanciare la produzione bellica del Nord. Le energie del Sud sono tali da prevalere all’inizio del conflitto.
Guerra per mare
Diventa importante la guerra per mare, dove in vantaggio è il Nord che procede al blocco dei porti confederati, per ostacolare i mercantili che portano armi e rifornimenti agli stati ribelli. Per espugnare le città nemiche della costa e dei grandi fiumi il Nord costruisce potenti cannoniere, ben corazzate, grazie alle nuove tecniche navali, che da decenni sono passate dalle navi a vela a quelle a vapore.
Reazione del Sud, la corazzata
I capi della marina sudista hanno la preparazione tecnico-scientifica per tener conto delle esperienze del vecchio continente - come la guerra navale di Crimea che ha mostrato i limiti dei vascelli a vapore - e varano un nuovo tipo di nave, una vera corazzata, come la Virginia che desta lo stupore generale con la sua straordinaria comparsa nella battaglia di Hampton Roads del 1862.
Libertà agli schiavi
La lotta va avanti implacabile da ambo gli schieramenti, che contano generali divenuti celebri, come il generale Lee per i confederati e i generali Sherman e Grant per gli unionisti. Alla fine del 1862 avviene un fatto nuovo con la battaglia di Antietam: uno scontro difficile, dall’esito incerto, ma che il Nord giudica una sua vittoria. Il presidente Lincoln si sente pronto a proclamare la libertà per gli schiavi neri e dà alla guerra un valore ideologico. Non è più lotta in difesa di interessi politici, ma è lotta della libertà contro la schiavitù e anche i neri fuggiaschi combattono entrando nell’esercito nordista. Perdono di prestigio i sudisti che non possono più contare sulla stima di Inghilterra e Francia, poco propense a schierarsi pubblicamente con stati schiavisti.
Battaglia di Gettysburg in Pennsylvania
Nel 1863 finisce l’offensiva dei confederati, che sono usciti dal proprio territorio e cercano di portare la guerra sempre più a Nord. A Gettysburg si combatte una battaglia durissima, con bombardamenti, sanguinose cariche frontali e troppi morti: il grande generale Lee viene sconfitto. E’ una sconfitta per tutto il Sud, che per le gravi perdite non si riprende più e mostra la sua inferiorità di mezzi e di risorse rispetto al Nord.
Resa del Sud
Nel 1865 i soldati dell’Unione conquistano Richmond, la capitale dei confederati
e in seguito questi ultimi ad Appomattox si arrendono: è finita una guerra atroce.




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